Galileo by Mario Livio

Galileo by Mario Livio

autore:Mario Livio [Livio, Mario]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2020-12-28T12:00:00+00:00


L’ultima frase alludeva al fatto che, a causa della proibizione di discutere il copernicanesimo, Galileo non si sentiva libero di dire quello che pensava. Galileo/Guiducci aggiunse che «a noi conviene contentarci di quel poco che possiamo conghietturare così tra l’ombre, sin che ci sia additata la vera costituzion delle parti del mondo, poiché la promessaci da Ticone rimase imperfetta».10 In altre parole, Galileo si rendeva conto che anche il suo scenario ipotetico non era del tutto in accordo con le osservazioni, ma pensava che la teoria di Brahe fosse minata dall’insieme di difficoltà che si portava dietro. Per esempio, Brahe aveva suggerito che le comete si muovessero nella direzione opposta a quella degli altri pianeti. Allo stesso tempo, Galileo riteneva che gli fosse stato formalmente proibito di discutere ogni possibile rimedio di matrice copernicana al modello da lui esaminato. Di fatto, in due opere pubblicate nel 1604 e nel 1619, Keplero ipotizzò che le comete si muovessero lungo linee rette e che l’apparente deviazione nella loro traiettoria fosse causata dal moto della Terra. Anche se Galileo era stato senza dubbio ispirato dalle idee di Keplero, non disse assolutamente nulla in proposito.

Oggi sappiamo che le comete sono piccoli corpi del sistema solare che ruotano attorno al Sole lungo orbite che possono essere delle ellissi molto allungate (con una forte eccentricità) oppure delle traiettorie iperboliche. Consistono di nuclei dal diametro compreso tra le poche centinaia di metri e le decine di migliaia di chilometri, e sono costituite principalmente di ghiaccio, roccia e polvere (possono essere considerate come delle «palle di neve sporca»), oltre che di anidride carbonica, metano e ammoniaca congelati. Quando le comete si avvicinano al Sole, la radiazione solare fa evaporare i materiali volatili, che iniziano a liberarsi dal nucleo formando un’ampia atmosfera – o chioma – e due code, una di polvere e una di gas. La coda di polvere riflette direttamente la luce solare, mentre quella di gas brilla per effetto della ionizzazione. La coda ionizzata può essere lunga come la distanza tra la Terra e il Sole. Nel sistema solare, ci sono due zone di origine delle comete: una è la fascia di Kuiper, una regione a forma di disco situata subito dopo Plutone dalla quale provengono la maggior parte delle comete che ruotano attorno al Sole con periodi orbitali di meno di un secolo; la seconda è la nube di Oort, che circonda il sistema solare e i cui margini esterni si spingono a quasi un quarto della distanza che ci separa dalla stella più vicina. La nube di Oort potrebbe contenere qualcosa come mille miliardi di comete, e da essa provengono quelle con un periodo orbitale lungo. La cometa probabilmente più famosa, quella di Halley, ritorna in prossimità della Terra ogni settantacinque anni; l’ultima volta è stata nel 1986.

Galileo aveva ragione nel vedere un collegamento tra le comete e un processo di rilascio di gas e nell’interpretare la loro luminosità come un effetto innescato dalla loro prossimità al Sole, ma aveva torto nell’ipotizzare che i gas in questione venissero rilasciati dalla Terra.



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